Dall’allevamento del malessere alla coltivazione della felicità

Si dice in giro che il pianeta sia sovraffollato, e che non sia un fatto positivo.
In un secolo la folla è raddoppiata, e i media si profondono in statistiche allarmanti riguardo un prossimo esaurimento delle risorse alimentari ed energetiche.

Quando mi guardo attorno, il maggiore anacronismo che vedo è la gravidanza.
Non riesco a credere che ci siano ancora delle donne incinte.

Andy Warhol

A mio avviso, questo allarme non viene recepito un granché.
Probabilmente perché il grosso dell’esplosione demografica è ben lontano dalle nostre case “occidentali”, e magari anche perché il pensiero di rimanere senza risorse è fin troppo alieno alla nostra società consumistica.

Eppure la gente c’è, e continua a essercene sempre di più.
E questo genera malessere, perché l’Uomo ha bisogno dei suoi spazi e della sua tranquillità, e più gente hai intorno, così come la società è concepita oggi, più possibilità ci sono che gli altri abbiano un comportamento, un atteggiamento, una (non)cultura diversa dalla tua.
E questo mix può creare dei problemi.

Non è una questione di razza o di migrazioni di massa, ma delle persone apparentemente “normali” che ci circondano quotidianamente: familiari, amici e colleghi, vicini di casa e concittadini, fornitori e clienti…
Ognuno ha il suo modo di fare, e se non glielo si fa notare spesso sconfina, con tutti i disagi del caso.

La stupidità è tutt’intorno a noi, se non la vedete è perché siete stupidi.

Carl William Brown

Quindi, il fatto che ci sia troppa gente non deve essere visto solo come un numero a nove cifre in un continente diverso, ma come tanti piccoli numeri sparsi intorno a noi che, in molti casi non sono compatibili con il nostro stile di vita.

A queste sottili interferenze nessuno ci bada mai, ma sono le proverbiali gocce che prima o poi fanno traboccare il vaso. Ed è qui che entra in gioco C’è Troppa Gente: per mettere in luce le schegge di malessere quotidiano e incitare chi ne soffre a risolvere il problema, a lamentarsi, a progredire.

C’è Troppa Gente vuole ricordarci di sistemare i piccoli danni prima che si accumulino, perché il modo migliore di vivere con altra gente è di non darsi fastidio a vicenda, né in maniera dolosa né colposa.

La tendenza dell’artista è di fermare l’umanità sull’orlo del caos.

Pablo Picasso

C’è Troppa Gente è un meme propositivo ma sarcastico, perché i problemi si affrontano meglio con un po’ di spirito goliardico. A volte basta un piccolo appunto, in altri casi la battaglia sarà più complicata: l’importante è essere consapevoli, sia noi che “loro”, e fare qualcosa per migliorare.

Quindi, se concordi con uno dei motti di C’è Troppa Gente, gridalo al mondo!
Puoi condividere effigi di C’è Troppa Gente rispettando la licenza Creative Commons (CC BY-NC-ND 3.0), ovvero così come sono, oppure, per avere un promemoria più efficace, puoi acquistare i numerosi gadget e regalarli a chi come te ha bisogno di una piccola spinta per ricostruire la propria bolla.

Il lavoro dell’artista consiste sempre nell’approfondire il mistero.

Francis Bacon
A leit motiv di C’è Troppa gente, nel suo allarmistico giallo-nero.

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